CURIOSITA' AMENITA' E OCCHIO CRITICO

CURIOSITA' AMENITA' E OCCHIO CRITICO
IO VEDO, TU OSSERVI, EGLI GUARDA

giovedì 10 novembre 2011

TRIESTE: LAVORI ASSORDANTI IN OSPEDALE MAGGIORE

Alle ore 16.00 del pomeriggio questo è lo scenario che mi si presenta quando mi reco al CUP per ritirare gli esami del sangue. Un'attesa di mezz'ora per otto numeri. Mezz'ora di questo fracasso assordante che il video non rende!!! Nelle meningi. Forte. Paralizzante. Ma come si può lavorare in simili condizioni?
Impiegati, devo riconoscere, proprio eroici perché non si lamentavano. 
Ed essere degenti invece? Soffrire un disagio, una malattia, un ricovero, col trapano al massimo che fa vibrare i letti??? Non poter riposare? Rilassarsi? Patire o guarire in pace?
I medici. Si può sperare che siano gentili, presenti e lucidi con un baccano tale?!?
Unico auspicio: che i lavori restituiscano a questa storica (e comoda perché sita nel centro della città) struttura sanitaria la funzionalità e la maestosità che merita con siffatto sforzo collettivo. Anche di spese.

mercoledì 26 ottobre 2011

GATTILI COME CAMPI DI STERMINIO

Gassata per due volte e poi in cella frigorifera per un'ora sperando che morisse. Questa è l'agghiacciante storia di Andrea (nella foto accanto), la micia sopravvissuta a tre tentativi di eutanasia e alla fine "graziata" come un condannato a morte.
È avvenuto nello stato americano dello Utah, noto per le sue esecuzioni dei detenuti non soltanto con iniezione letale, ma anche mediante fucilazione, come quella di Ronnie Lee Gardner dello scorso anno.
Andrea (qui è possibile vedere il video) è una splendida gatta nera con guantini e ghette bianche, la cui "colpa" era di essere adulta e non venire adottata per questo motivo. Dunque i gattari americani hanno ben pensato di risolvere il problema prima utilizzando la camera a gas (esistono ancora?!), dimostratasi inutile per ben due volte, poi inserendo la micia in un sacchetto per carogne e abbandonandola nella cella frigorifera del gattile, auspicando una morte atroce per asfissia e assideramento. Invece la vita ha trionfato sulla crudeltà gratuita di questo assassino di animali e Andrea è sopravvissuta e sta bene.
Meno male che è stata aperta un'inchiesta su questa storia dalla "democratica" America. Magari noi non sapremo nulla dell'esito e ci sembra difficile che lo stato dello Utah, in cui la pena di morte si sbizzarrisce alla grande contro colpevoli umani con boia che vanno fieri del loro operato, possa mai considerare colpevole di atti di sadismo orribili e plurimo tentato gatticidio uno spregevole volontario del rifugio per animali smarriti o abbandonati statunitensi. Più facile che ci scappi la medaglia, al fedele operatore "altruista", per aver tentato di sottrarre alla vita una gatta sana, piuttosto che provare a pubblicizzare la sua indole indistruttibile e vitale e indirizzarla verso il calore di un vero amante dei mici.
La cosa drammatica di questa storia è che purtroppo la tendenza a far fuori i gatti (e cani) negli asili per animali abbandonati sembra essere un vizio di tutte queste istituzioni, che con facilità tolgono di mezzo gli animali di troppo, malati o sani indistintamente.
Il costo delle cure e del cibo è troppo alto, ma pubblicizzare on line o direttamente nei gattili questi amici dell'uomo, abbattendo odiosi e falsi pregiudizi contro gli animali adulti "non più educabili" non sarebbe più in linea con l' "etica" - ammesso che di etica di possa ancora parlare - di siffatte istituzioni?
Quanti veterinari propongono l'iniezione letale quando ci sarebbero ancora tante strade di cura da poter tentare? Quante gattare fanno sparire gatti di quartiere perché "non li possono veder soffrire" o "non li possono soffrire" per oscuri motivi?
Un racconto agghiante, ma vero, arriva anche dalle nostre zone giuliane. Una coppia parte per un viaggio in Sudamerica e lascia ad una cat-sitter, capace di fare iniziezioni, il gatto con la bronchite che deve finire il ciclo di antibiotici. Alla gattara già non va giù il fatto che la coppia sia partita nonostante il micio avesse bisogno di finire la cura, non tenendo minimamente conto che lei è stata scelta in quanto in grado di  portare avanti la cura al costo di 8 euro al giorno con supplemento per iniezione. Il quarto giorno il micio vomita (forse all'antibiotico si sarebbe dovuto aggiungere anche un antiemetico, ma non sottilizziamo). Consideriamo che i gatti vomitano anche quando cambia tempo perché naturalmente si liberano delle palle di pelo che raccolgono con la loro linguetta ruvida quando si leccano. Ebbene, la cat-sitter si precipita da un veterinario suo "amico", che senza alcun rimorso di coscienza e una visita elimina la bestiola all'istante, assecondando l'"amante dei gatti". La donna avverte la coppia solo quando ritornano dalla vacanza e, con sufficienza e soddisfazione, fa loro anche la ramanzina che il micio soffriva e che non si lasciano i gatti soli ...

MICI DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI E FATEGLIELA VEDERE A QUESTI ORRENDI PERSONAGGI, COME HA FATTO ANDREA!!!