Questo è uno dei quadri esposti (l'unico che mi è stato concesso di fotografare perché il gallerista stava parlando al telefono).
Tenterò allora di analizzare brevemente la fobia del "furto dell'originalità" di cui è affetto il Meda-manager, provando a capire in che cosa consiste siffatta originalità.
I girasoli? Un tema che evoca immediatamente Van Gogh.
La veduta paesaggistica? Nemmeno, perché oltre che sulle cartoline, l'opera di Meda l'ho già vista da qualche altra parte...
Nella brochure si legge ancora: "... continuando a sperimentare, anche con la chimica, (Meda) mette a punto un colore unico, di qualità superiore, che reagisce alla luce del sole svelando una luminescenza e un'intensità cromatica senza pari. Di notte la reazione avviene con la luce agli ultravioletti, creando un'atmosfera ed una visione ancora più viva ed entusiasmante".
Ma no, non può essere per l'effetto fosforescente del colore!
Miler Ramirez (quadro a sinistra - l'artista è stato recentemente proposto da "Linea d'Arte" di Trieste) utilizza da tempo questa tecnica.
Forse il tridimensionalismo?
Il prof. Massimo Meda (così lo propone il mini catalogo gratuito) certo non penserà di aver scoperto l'America, con tutti gli esempi di "tridimensionalismo" dell'arte romana, per esempio, o tardo-romana, di cui la Colonna Antonina (foto in alto a destra) è superba espressione.
La tecnica del Meda viene definita "modermissima" e "inimitabile" (v. brochure). La sua mostra, certo, è assai gradevole e suggestiva. Ma per quanto corcerne la fobia di essere clonati del promotore-gallerista, tutto fa pensare che si tratti di autentico terrore di non avere un "affare" proprio originalissimo per le mani.
A lui dedico una piccola chicca senza arzigogoli del triestino Livio Mozina - autodidatta e maestro di pittura su olio - intitolata "Girasoli, Gatto e Ape".
Attenzione allo sguardo del micio...
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